
Il corpo in controluce della donna disegnava una silhouette netta che appariva su uno sfondo di luce e fumo.
Un cappello a tesa larga che pendeva sul lato sinistro di un viso snello e puntuto risaltava il lungo collo.
Dalle spalline a palloncino dell'abito nero partivano magre braccia incrociate sul ventre.
Una vita stretta avvolta da una gonna disegnava le forme di quella misteriosa donna comparsa
dalla luce calda e debole di un lampioncino da corridoio e da un fumo simile alla caligo delle pianure padovane.
Era come una statua che si trovava lì da sempre. Sussurò un frase che fermo per un istante l'universo. "Sono in pericolo".
Norden
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