Ti sbagli, Anileve, non sei l'ultima a scrivere di sé. E neanch'io lo sono.
Buon 2008, anzitutto. Io a Capodanno ho esclusivamente pensato al futuro, non mi sono ubriacato, ho mandato tanti auguri silenziosi, guardando il cielo, sperando che potessero raggiungervi. Chissà a quanti di voi sono arrivati, i miei auguri. Poi, tornando a Capodanno, sono tornato a casa che erano le cinque, più o meno, e ho riflettuto sul balcone di casa, anche se faceva freddo. Ho chiesto al vento di portarmi con lui, quando fossi stato pronto; ho chiesto all'aria di farmi esistere ancora e ancora; ho chiesto al chiarore del nuovo anno di poter non sbattermi così tanto per poter sopravvivere. Gli ho chiesto un attimo di tregua. Un momento di tranquillità. E poi ho ringraziato comunque l'anno appena trascorso. Diciamo che gli ho stretto la mano come dopo una violenta scazzottata, come dopo un inseguimento al limite della surrealtà.
Bene, mi fermo sennò mi dilungo.
E ora parlo un po' di me.
Mi piacciono le cose divertenti e difficili.
Sono un'artista, se gli artisti sfruttano la propria intelligenza per trovare il giusto punto d'incontro tra realtà e fantasia.
Sono distante dalla speranza di potermi fidare di una donna, ma sono sicuro che qualcuna smentirà le mie ragioni, prendendo quella speranza e trasformandola in verità assoluta.
Non voglio diventare un fottuto manipolatore della realtà.
Anzi: non voglio manipolare la realtà per volontà di altri di cui ignoro gli scopi o li conosco solo parzialmente.
A chi mi direbbe: "Allora non puoi fare il giornalista", risponderei "Io posso".
Perché la vita è un flusso continuo di conseguenze dovute alle azioni effettuate in precendenza. La vita è regolata dalla terza legge della dinamica. E quando questa non sembra funzionare, abbiamo l'intelligenza per sistemare tutto.
Sono abituato a pensare che un giorno andrò via.
Sono quasi sicuro che quel giorno i miei amici mi mancheranno tutti e molto probabilmente piangerò.
Non sono abituato a commuovermi, ma ultimamente mi capita. Ed è stupendo.
Ho promesso a me stesso che sarò propenso ad aiutarvi, quando sarete in difficoltà.
Mi piace la vita perché ci sono delle regole da rispettare ma fondamentalmente tutte possono essere violate.
Di conseguenza credo fermamente nel libero arbitrio e lo applico in buona percentuale.
Un saluto a tutti. Questo 2008 ci stupirà, state tranquilli.
Buon 2008, anzitutto. Io a Capodanno ho esclusivamente pensato al futuro, non mi sono ubriacato, ho mandato tanti auguri silenziosi, guardando il cielo, sperando che potessero raggiungervi. Chissà a quanti di voi sono arrivati, i miei auguri. Poi, tornando a Capodanno, sono tornato a casa che erano le cinque, più o meno, e ho riflettuto sul balcone di casa, anche se faceva freddo. Ho chiesto al vento di portarmi con lui, quando fossi stato pronto; ho chiesto all'aria di farmi esistere ancora e ancora; ho chiesto al chiarore del nuovo anno di poter non sbattermi così tanto per poter sopravvivere. Gli ho chiesto un attimo di tregua. Un momento di tranquillità. E poi ho ringraziato comunque l'anno appena trascorso. Diciamo che gli ho stretto la mano come dopo una violenta scazzottata, come dopo un inseguimento al limite della surrealtà.
Bene, mi fermo sennò mi dilungo.
E ora parlo un po' di me.
Mi piacciono le cose divertenti e difficili.
Sono un'artista, se gli artisti sfruttano la propria intelligenza per trovare il giusto punto d'incontro tra realtà e fantasia.
Sono distante dalla speranza di potermi fidare di una donna, ma sono sicuro che qualcuna smentirà le mie ragioni, prendendo quella speranza e trasformandola in verità assoluta.
Non voglio diventare un fottuto manipolatore della realtà.
Anzi: non voglio manipolare la realtà per volontà di altri di cui ignoro gli scopi o li conosco solo parzialmente.
A chi mi direbbe: "Allora non puoi fare il giornalista", risponderei "Io posso".
Perché la vita è un flusso continuo di conseguenze dovute alle azioni effettuate in precendenza. La vita è regolata dalla terza legge della dinamica. E quando questa non sembra funzionare, abbiamo l'intelligenza per sistemare tutto.
Sono abituato a pensare che un giorno andrò via.
Sono quasi sicuro che quel giorno i miei amici mi mancheranno tutti e molto probabilmente piangerò.
Non sono abituato a commuovermi, ma ultimamente mi capita. Ed è stupendo.
Ho promesso a me stesso che sarò propenso ad aiutarvi, quando sarete in difficoltà.
Mi piace la vita perché ci sono delle regole da rispettare ma fondamentalmente tutte possono essere violate.
Di conseguenza credo fermamente nel libero arbitrio e lo applico in buona percentuale.
Un saluto a tutti. Questo 2008 ci stupirà, state tranquilli.
Michael Scofield
10 commenti:
Un prigioniero...hai scelto di essere volontariamente un prigioniero per aiutare qualcuno...e non credo sia un caso! Sinceramente non credo sia la prima volta che scrivi su questo blog...penso solo che tu abbia cambiato identità, ma forse mi sbaglio! Se è così sarai tu a smentirmi, ma il dubbio non se ne andrà così facilmente. Quello che me lo fa pensare è questa frase "Sono distante dalla speranza di potermi fidare di una donna, ma sono sicuro che qualcuna smentirà le mie ragioni, prendendo quella speranza e trasformandola in verità assoluta". Bella, ma troppo negativa. Perchè sai Michael, le batoste le abbiamo prese tutti e chissà quante ancora ne prenderemo, ma non sai mai cosa, o meglio chi, potresti incontrare e come potrebbero andare le cose. Di solito a quelli come te capitano incontri inaspettati, perchè uno troppo pessimista, allo stesso modo di uno troppo ottimista, è destinato a vivere situazioni che lo getteranno nel dubbio più totale, a vivere momenti in cui non potranno non chiedersi "e se mi fossi sbagliato?" . Solo gli stupidi non si pongono dubbi, e, che tu sia chi credo io oppure no, non importa, perchè di certo stupido non sei. I tuoi auguri a me sono arrivati :-)
Besos Nastienka
P.S Quando scrivi "Ho promesso a me stesso che sarò propenso ad aiutarvi, quando sarete in difficoltà", ricorda che anche noi potremmo aiutare te....se mai ne avessi bisogno
dicevo a fridafree, che solo uno di noi, e non me ne vogliano gli altri, può spendere del tempo la notte di capodanno a chiedere al vento di portarlo con lui.
solo un'artista può farlo.
e tu, un giorno chuck, un giorno michael, un giorno chissà chi altro, in un certo senso lo sei.
un abbraccio e buon 2008.
Tutto va bene... basta che il prossimo nick non sia Lele Mora... :DDDD
grande michael...massimo rispetto !
E' vero, "gli artisti sfruttano la propria intelligenza per trovare il giusto punto d'incontro tra realtà e fantasia", osservandoti (credo di aver capito chi è Michael) l'ho sempre pensato: tu lo sei!!!
Ne sono convinta soprattutto dal fatto che sei capace di emozionarti davanti a cose che molti ignorano completamente ...ci vuole sensibilità per essere artisti, per fermarsi a riflettere imponendosi di ascoltare se stessi, porsi domande che finiscono per buttarti nel dubbio e farti soffrire. L'essenza del vivere è cercare di capire chi siamo: ecco l'artista ha la pazienza di lavorarci una vita senza prendere di riuscirci.
Resta come sei ...così potrai davvero volare!!!
Anileve
"Ho chiesto al vento di portarmi con lui, quando fossi stato pronto"... che frase stupenda. E solo tu, Michal-e, potevi essere a scriverla. Quel leggero velo di malinconia che attraversa tutto ciò che scrivi è proprio la caratteristica fondamentale che ti rende ancor più artista di quanto tu già non sia. L'unica cosa che modificherei è quel tuo modo così rassegnato di parlare dei sentimenti... Le esperienze, come ricorda spesso Paddy, fortificano anche se fanno soffrire quindi non devi mai disperare che stà cavolo di principessa azzurra possa arrivare... Per il resto... hai ragione al 101%.
Baci e buon anno!
MarissaC.
Thanks for all this comments about me...
Come si dice: sono lusingato. Solo che non lo dico così per dire. E' che sono davvero lusingato. E non sapevo cosa volesse dire, prima d'ora, la parola "lusingato". Vi dirò di più: quando ho letto i vostri commenti qualcosa mi ha sussurrato: "You have to come back". Me lo ha sussurrato così dolcemente che io ero davvero tornato, per un attimo, in aula. E c'eravate tutti voi.
Non vi ho detto una cosa, non vi ho parlato dei miei presentimenti. Molto spesso quando prevedo irrazionalmente una cosa (ergo "me la sento"), essa accade. Ebbene ho un presentimento su quell'aula. Ma non ve lo dirò, sarà il mio piccolo segreto. Neanche Bartowski saprà dirvi nulla, mi chiedo che faccia farà quando lo chiamerete scofield e lui non saprà di chi stiate parlando.
Causa-effetto. Azione-conseguenza: tra i primi e i secondi passa un mare di eventi, che solo noi determiniano, anche con un pizzico di irrazionalità, che mi spaventa perché incontrollabile. Selvaggia. Allora forse il fato non esiste, e nemmeno la fortuna, se siamo noi, con il nostro irriproducibile "libero arbitrio" e con la nostra "intelligenza artistica" a determinare il futuro. E non solo il "nostro", a volte anche quello di chi ci circonda. Siamo imperfetti, incongruenti, per questo affascinanti, belli, vivi. E allora, perché non fidarsi? La fiducia è una scelta: puoi scegliere di fidarti di una persona, un amico, un fratello, una donna, una madre, oppure di non farlo, e anche questo è libero arbitrio, la scelta di utilizzare l'intelligenza in una direzione piuttosto che nell'altra. Con tutte le conseguenze che comporta, come fare un terribile errore nell'interpretare una persona (o un evento, un lavoro, un'opera d'arte...), e poi pentirsi o soffrire: il rischio non è solo quello di bere una tazza in più e schiantarsi con la macchina, o ammalarsi di cancro se si fuma troppo ecc, ma anche quello di restare delusi da chi assorbe le nostre energie emotive, da coloro verso i quali investiamo sentimentalmente. E questo succede quasi sempre. Ma non parlo solo di un compagno/compagna della vita, che poi non so se esiste. Esiste? Ditemelo voi... perché io ancora non l'ho capito... Un abbraccio, caro Michael/Chuck-camaleonte, e ti dico che se qualcuno non avesse rivelato la tua identità, avrei impiegato un pò di tempo a identificarti. La parte più profonda di noi, che emerge dal blog, non è così evidente nella realtà, ma questo dipende solo dal fatto che non ci conosciamo abbastanza. MA tanto non ci si conosce MAI abbastanza. E vi lascio con una bellissima frase di Guccini (Van Loon, dall'album Signora Bovary), che per me è una sacrosanta verità: "...Quanti anni, giorno per giorno, dobbiamo vivere con uno per capire cosa gli nasca in testa, cosa voglia o chi è, turisti del vuoto, esploratori di nessuno, che non sia io o me...". Susa
Eh sì, cara susanna. It's me: scofield. Sapevo che avessi una filosofia di vita apprezzabile, da chi sposa il mio pdv. Ora ne sono quasi certo. I said "maybe" (ci metto il quasi), proprio della storia della fiducia.
Libero arbitrio sì: puoi fidarti come non puoi farlo. E' una scelta.
Ma anche esperienza, vita, cose, fatti e non solo cervello: non è più una scelta, diventa un'altra automatica conseguenza.
Scof.
Il confine è labilissimo, tra l'una e l'altra, proprio perché c'è un passato di fatti ed esperienze che condizionano le nostre...scelte! Povero il nostro cuore, così intrappolato in questa eterna interpretazione dell'altro e degli eventi! La fiducia come scelta è una questione di "cuore", poco di cervello, che ci fa essere, invece, sospettosi e furfanti in maniera irreparabile; è la legge della sopravvivenza che glielo impone.
Susa
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