mercoledì 30 gennaio 2008

Pictures about us V - Manu&Sweet, Mary, La Celommi, Zarrillo




Pictures about us IV- Pranzo, Tozzi, Eve & Faby



Pictures about us III - Venanx, Pam, Amara, Farias, Sweet, Barbara




Pictures about us II- Pierp, Franz, Love, Ale, Buda




Pictures about us - Moore, Bombard, Gran Sasso
















Noir

...la donna venne avanti, entrando nel cerchio di luce circoscritto dalla lampada da tavolo di Jack. Era in vestaglia e ciabatte. Noncurante di lui spruzzò nell'aria tre colpi di deodorante spry, ruotò le braccia a mo' di ventola per spanderlo e uscì senza dire nulla nè guardarlo. Nella stanza si diffuse un odore forte di incenso. Jack restò perplesso.
Invece che scandalizzarsi, la sua mente, registrato l'accaduto e ripristinata la normale circolazione sanguigna, procedeva nelle solite funzioni. Guardava i plichi dei casi aperti sulla scrivania.
Loro guardavano lui.
Rifletteva sul fatto che fare l'investigatore privato in una piccolissima città come T. significava per lo più correre dietro a fedrifaghi poco meno che pedofili o a mature signore in odore di divorzio con separazione, quindi pluriacquisizione, dei beni. Era pieno di casi di mogli che chiedevano di indagare sul "più distante del solito" marito, per poi venire a scoprire che era anche più attento al vestire, alla pulizia personale e faceva grossi prelievi dal conto comune. Lo pagavano in pratica per confermare sospetti che non avevano il coraggio di approfondire da sole, ammansite dal sesso più raro, ma migliore e dai regali più frequenti, ma meno costosi. Quando poi Jack portava loro le prove dei tradimenti reagivano sempre con inaspettata sorpresa ed eccessivo dolore.
Come era misera l'esistenza quotidiana. Presi singolarmente, senza pensare di essere parte dello slancio vitale che disegna il mondo, quanta tristezza facciamo. Pensava.
Uscendo in strada pensò a com' era diventato cinico.
L'aria si era fatta pesante e il tempo stava cambiando e...un grosso dobermann gli stava sbavando sulle scarpe.
"Oh, investigatore, felice di incontrarla."
La sua padrona era una donna alta, bionda, dal volto spigoloso, vestita con un'eleganza antiquata.
"Felice mi sembra una parola grossa e...questo bastardo mi ha sbavato persino i calzini!"
"Oh mi scusi. Marcèl non voleva farlo. Vero che non volevi farlo Marcèl?"
"Che essere inutile sei! Lo sai vero, Marcèl?"
"Non le permetto di parlare così al mio cane!"
"E io non permetto al suo cane di sbavarmi!"
"Lei è un povero stronzo Jack!" i toni si stavano accendendo pericolosamente.
"E lei invece chi sarebbe? Oltre che una vecchia troia ovviamente! Non mi sembra di conoscerla."
"Forse lei è confuso per il fatto che venti minuti fa una donna è entrata nel suo ufficio spruzzando tre colpi di spry ed è uscita senza dire nulla."
A Jack corse un brivido lungo la schiena, raggelandolo, accompaganto da uno sciamare come di mosche...sempre più fitto...Un vortice di strani insetti lo risucchiava in una spirale tropicale.Una febbre improvvisa lo asciugava, era perduto lì dentro per sempre.
"Cerchi di ricordare Jack!" fece la voce stridula della donna "Eviterà un sacco di fatica inutile!".
Silenzio.
La donna non c'era più. L'aria era tornata piena e pulita. Jack aveva un gran mal di testa, un nodo alla gola e una paura mai conosciuta prima, del suo passato.

SarahKane

lunedì 28 gennaio 2008

Per PARWIZ, uno di noi.



Parwiz Kambakhsh, 23 anni, studente di giornalismo, è stato condannato all’impiccagione per blasfemia. è stato arrestato a ottobre per aver stampato e diffuso tra i suoi amici un articolo ripreso da un sito Internet, che mette in evidenza alcuni versi del Corano controversi riguardo ai diritti delle donne. Pare che come ‘prova’ della sua malafede sia stato addotto il fatto che in casa sua sono stati trovati libri di filosofia e religione scritti da autori occidentali. Secondo la famiglia del ragazzo, non gli è stato nemmeno concesso un avvocato difensore e ci sarebbero state forti pressioni delle gerarchie islamiche afgane sul tribunale provinciale di Balkh.

è uno di noi. facciamo qualcosa: APPELLO

fonte: PeaceReporter

s&f

LA MIA CLASSE


Oggi è stata una bella giornata...con voi intendo...mi piace ritagliare dei momenti, seppur pochi minuti, per conoscerci un pochino meglio, per andare oltre le otto ore formali che ci obbligano in un certo senso a stare nella stessa stanza...non ci siamo scelti,ci siamo trovati, ma a distanza di tempo comincia la selezione per ciascuno di noi, è normale, inevitabile...e giusto, come nella vita di tutti i giorni fuori dal master...solo genitori, fratelli e resto della famiglia devi per forza accettarli e basta, e pure lì a volte non è facile, e vai con i casini e le beghe familiari! Ma vuoi o non vuoi loro li ami, o impari a farlo col tempo, o forse non devi neanche imparare perchè è un amore insito, una parte di te. E così oggi ho colto piccole sfumature, quelle che solo dopo un pò riesci a notare, o magari ci avevi pensato, t'eri fatto un'idea ma aspettavi una conferma o una smentita...allora scherzi con una persona a cui non t'eri ancora avvicinato molto, o spettegoli con un'altra con cui proprio non riuscivi a legare, dopo uno scambio di sorrisi e uno sguardo complice pensi "cavolo però, mi piace!". Ogni giorno è una scoperta...ogni giorno scopro qualcuno...ogni giorno mi piace la gente che ho intorno.
fabyCalso

venerdì 25 gennaio 2008

PRODI CADE E ADESSO IN ITALIA...


...che succede? Governo istituzionale o elezioni anticipate? Ormai è questione di giorni, anche meno. Governo istituzionale improbabile, sicuramente non è la condizione ideale. La maggioranza non ha una maggioranza manco al suo interno! Quindi è impossibile pensare a un governo istituzionale, che avrebbe bisogno di quella stabilità e collaborazione che non ci sono, perchè se c'erano non cadeva il governo (mi pare ovvio) e non c'era bisogno dell'istituzionale...quindi, fosse che è un pò un paradosso, per non dire 'na cazzata, stà pensata del governo istituzionale?! A destra poi, adesso è tutto un coro a una sola voce per elezioni anticipate: il Cavaliere ottiene sempre ciò che vuole, cade sempre in piedi come i gatti lui...e se come loro c'ha pure sette vite...d'altr'onde sempre meglio la farsa che la tragedia, e se dopo lui torna la tragedia, lunga vita al Cavaliere! E come ha detto poco fa Fiorello "Romano, devi avere più fiducia! Mortadella se ne fa un'altra! Esci, svagati, divertiti: fatti portare a fare un giro da Sircana!"
Quindi? Elezioni anticipate per forza? Che alternativa? L'opposizione già si vede al governo, con Berlusca che si dice infungibile e gli toccherà, ahilui, candidarsi! Elezioni subito: è l'unica soluzione, immediatamente, quindi anche senza cambiare l'attuale legge elettorale (la "porcellum", mai nome fu più adatto a una legge!)...e che voleva dire la destra? La maggioranza (ex, se mai lo è stata maggioranza!) è frammentata (sai che novità! ). E Veltroni? Vogliamo parlare di questo neonato Pd che non prende ancora il volo e non sa bene da che parte stare, o meglio da che parte "gli conviene" stare?! Lui fa il pieno di voti alle primarie, diventa leader indiscusso e poi...aspetta! Ma che aspetta? Questo nuovo partito vuole per forza coalizzare partiti che ben poco hanno da intendersi! Così Veltroni si è trovato schiacciato dagli azionisti che volevano smarcarsi dal governo, ma sapeva anche che sostenerlo questo governo (almeno ancora per un pò), era l'unico modo per stare tra i “buoni” e scongiurare le elezioni anticipate. Si, perchè il veltronismo è ancora troppo acerbo per non rischiare la sconfitta (che peraltro non sarebbe nemmeno troppo imputabile a Veltroni considerato lo scarso, deludente, per non dire inesistente operato del governo in questi due anni di mandato!). E allora Walter cerca di evitare in tutti i modi il voto e prega il Cavaliere: governo tecnico per riforma elettorale e modifiche costituzionali e voto nel 2009 (Draghi rifiuta la proposta per la guida di tale governo), ma il Cavaliere niente, non ne vuol sapere...e chi glielo fa fare adesso che stanno tutti con lui? Perchè un posto da vicepremier o ministro degli Interni, diciamolo, non fa schifo a nessuno, anche se per averlo bisogna un pò leccare il culo a quello che fino a poco fa era il padre diabolico di quel mostriciattolo chiamato Weltrusconi!
E allora c'è bisogno di tempo, e il tempo lo rubano agli italiani…e se il tempo è denaro, ecco spiegato perché abbiamo tutti le tasche così vuote!
fabyCalso

GIOVEDI' SERATA

Tempio della birra: birra (ovviamente!), pizza e/o tagliata (la fanno fenomenale!) e...KARAOKE!!
Chi ci stà?
fabyCalso


Ragazzi se facciamo una lista è meglio, così prenoto tipo martedì perchè sennò non troviamo posto! Ok? Indicativamente...besitos chicos, hasta el lunes

Solo nomi d'arte please! Mi permetto di cominciare, se ho capito bene finora...

NASTIENKAAAA!!!!! CAPOLISTA (PERDONO!)
1)fabyCalso
3)russo81
4)fridafree
5)bombardino
6)michaelS
7)marissa
8)CriZarrillo
9)s&f
10)paddy garcìa
11)lou grant
12)norden

giovedì 24 gennaio 2008

Tra il buio e la luce scegliamo la luce (Giovanni Floris)

Ho acceso la tv per caso stasera, per farmi compagnia mentre mangiavo funghi crudi e formaggio dopo una bella corsa. “Poi vado a studiare”, mi dico, “recupero gli esercizi non fatti”. E invece m’imbatto in Ballarò Speciale: una puntata dedicata al libro scritto da Mario Calabresi, il figlio del commissario Calabresi, ucciso nel 1972 dai terroristi delle Brigate Rosse. In studio c’è lui, ma anche Marco Alessandrini e Benedetta Tobagi, anche loro orfani di padre: figlio di un magistrato l’uno (ucciso nel 1979), di un giornalista lei (1980).
Tutti molto preparati e motivati, conoscono i terroristi meglio dei terroristi stessi.
Il titolo del libro è “Spingendo la notte più in là”, una biografia del ricordo, ma anche una riflessione viscerale e approfondita sugli Anni di Piombo del terrorismo italiano, di cui Luca Zingaretti ha letto alcuni stralci. Bravo, si è commosso lui e mi sono commossa pure io. Un po’ perché, mentre recitava i brani di Mario Calabresi che rievocavano il padre e le emozioni a lui collegate, ha stimolato antiche sensazioni e flashback, rimasti silenti sotto la scorsa della “maturità” ma ancora molto vivi e pronti a uscire, infantili, primordiali; dall’altro lato perché mi sono sentita un po’ responsabile. Nella veste di “aspirante giornalista”, s’intende, e cioè di quello strano professionista dell’informazione che può agire (scrivere) spinto dalla passione e dal senso della missione, oppure dall’opportunismo e dal desiderio di controllo e potere.
Nel mio (e credo nel nostro) caso è la prima a prevaricare e incoraggiare, alla soglia dei trent’anni, a giocare a fare la giornalista per due anni, mentre la vita scorre e costa caro. Ma nel caso di tanti giornalisti che scrivevano in quegli anni sui giornali eversivi, esultando ad ogni morto sacrificato alla causa proletaria, si è trattato della seconda opzione. O forse di una terza: la stupidità, se per tale s’intende quella condizione in cui alcune persone, (due, cinque, cento), chiuse nel piccolo delle loro coscienze e delle loro vite “senza prospettive”, si convincono a vicenda di una realtà che non esiste, la alimentano e la diffondono come un’epidemia, esaltandosene a ogni conseguenza. Mi chiedo, allora, a che punto della storia siamo arrivati noi.
Buonanotte.
Susanna.

domenica 20 gennaio 2008

Noir Story - ParteSeconda - La donna


Il corpo in controluce della donna disegnava una silhouette netta che appariva su uno sfondo di luce e fumo.
Un cappello a tesa larga che pendeva sul lato sinistro di un viso snello e puntuto risaltava il lungo collo.
Dalle spalline a palloncino dell'abito nero partivano magre braccia incrociate sul ventre.
Una vita stretta avvolta da una gonna disegnava le forme di quella misteriosa donna comparsa
dalla luce calda e debole di un lampioncino da corridoio e da un fumo simile alla caligo delle pianure padovane.
Era come una statua che si trovava lì da sempre. Sussurò un frase che fermo per un istante l'universo. "Sono in pericolo".
Norden

venerdì 18 gennaio 2008

Noir Story

Ed ecco a voi, signore e signori, il primo racconto a puntate collettivo del blog! Ognuno di voi può collaborare a questo piccolo progetto che, auspico, diventerà un giochino ed un passatempo per tutti. Le uniche regole da seguire per continuare la storia sono dettate dal buonsenso. Cerchiamo di non essere eccessivamente grevi e non stravolgiamo la storia (niente spade laser, per quelle ci sarà spazio in una eventuale sci-fi story).

Buon divertimento

Lou

Tutto era sempre uguale. L’ufficio al quindicesimo piano del Backfart Building era illuminato dai timidi riflessi di una luna che voleva starsene per i fatti suoi. Nell’aria aleggiava una nuvola maleodorante di fumo, proveniente da un sigaro puzzolente malamente spento in un posacenere stracolmo. Nipper, il cane, sonnecchiava nella sua cesta ricavata da uno di quei pacchi natalizi, testimoni di un periodo di opulenza oramai ben che andato. Tutto era avvolto nel silenzio, tranne per degli sparuti momenti in cui, sulla quarantasettesima strada, si udivano le sirene di qualche macchina della polizia.

Lui, Jack T. Meker, si trovava lì. Piedi sulla scrivania, sguardo assente, lanciava con dei movimenti lenti e misurati, delle carte da gioco dentro una fedora, posta di fronte a lui, su un logoro divanetto. Era un uomo brizzolato sulla quarantina. Vestiva un gessato scuro che slanciava ulteriormente la sua figura, alta anche se non più snella come negli anni in cui militava come cestista nella squadra del college.

Inedia ed Accidia erano i due amici che, assieme a Nipper, facevano parte della vita di Jack. Pessima l’idea di aprire una agenzia investigativa. Nefasta quella di indagare sulle scappatelle del sindaco Bucksmoore, su commissione della moglie. Nel giro di una settimana, Jack si è ritrovato col sedere a terra. Il sindaco, scoperto il fastidioso pedinatore, non faticò molto nell’assoldare un valido picchiatore che rese il naso di Jack della stessa consistenza di un omogeneizzato per bambini. Solo grazie ad un eccellente chirurgo ed ad un amico nella polizia, Jack non perse naso e licenza. Ma oramai non importava più niente, visto che erano passati mesi dal momento in cui aveva ricevuto l’ultimo incarico.

Un rumore destò l’attenzione dell’investigatore. Qualcuno era entrato nell’atrio. Anche Nipper notò il rumore ed alzò il muso, annusando l’aria. La porta si aprì cigolando e sull’uscio comparve la figura, seminascosta dall’oscurità, di una donna…

mercoledì 16 gennaio 2008

la Fede e il Sapere

Esimi colleghi, ma non vi sembra il caso di scambiare due battute pubbliche sul Papa alla Sapienza?

Facciamo un sondaggio? lo so che non serve a niente, ma almeno mi illudo di aver detto la mia.

A voi la formulazione del quesito
a domani
Amara

martedì 8 gennaio 2008

FUORIdalMASTER/ Irrompe Bombardino


Arriva il Bombard..........!!!!!!!
Ebbene sì, tocca a me presentarmi......
Padre napoletano, madre pugliese, vi starete chiedendo cosa cavolo c'entro io con Teramo ? Bella domanda........a volte non so nemmeno io cosa ci faccio qui....... La sola cosa che so è che ci sono nato e che quindi, sulla carta d'identità, vado fiero di essere teramano e abruzzese pur non rinnegando le origini da "TERRONE". Per quanto riguarda me, che dirvi......a volte mi rendo conto di travolgervi con le battute e l'eccessivo spirito ironico, ma che ci posso fà ? Il sangue napoletano che è in me esce in tutta la sua completezza e si riversa su chi ho difronte, proprio come se fossi una bomba ad orologeria che esplode quando meno te l'aspetti (ecco il soprannome Bombardino da dove deriva........) senza mai, però, mancare di rispetto a qualcuno o offendere (ci mancherebbe) ma solo a mò di scherzo. Prendo la vita sempre con il sorriso, nella buona e nella cattiva sorte. Non mi esalto nei momenti belli, non mi deprimo in quelli brutti. La passione per il giornalismo è insita in me fin da bambino, quando all'età di 6 anni (nel 1987) mi avvicinai alla cronaca sportiva (guarda caso!). Da 21 anni leggo di tutto e di più sull'argomento calcio, ma da subito ho imparato a leggere e informarmi di tutto. Ecco da dove deriva l'inclinazione a scrivere e l'avidità nel sapere (sono un "malato" di Televideo e Internet, tanto per capirci). Tra le passioni che coltivo, oltre all'amato calcio, sul quale ho la fortuna di scrivere da ormai 2 anni, e al Milan (mi emoziono a nominarlo e a vederlo giocare, non ne parliamo....) di cui possiedo ogni tipo di gadget (mia madre vorrebbe cacciarmi di casa per quante cose ho!!!!!), sono un cultore delle novità tecnologiche (in particolare, ho la "fissa" per i cellulari, se potessi ne cambierei uno alla settimana, e per gli impianti Satellitari). Adoro le auto e i modellini da collezione (ne ho, in soffitta, circa 1000); amo viaggiare (ecco perchè vorrei fare, un giorno l'INVIATO e sogno di seguire un grande evento sportivo...), vedere film comici (sono del parere che al Cinema ci si debba andare per ridere e che ridere tramite un film faccia bene), compro t-shirt e maglie (di squadre italiane, eccetto Inter e Juve, essendoci un limite a tutto!!! e straniere, ma guarda un pò, direte......ne possiedo una cinquantina, meglio se ORIGINALI), mi piace la musica (meglio se italiana, adoro gli anni 60 e gli anni 80-90, ma non disdegno la straniera e le hit del momento), la PIZZA (riecco la Napoletaneità....), il mangiar bene, la semplicità, stare con gli amici (una serata come quella vissuta lo scorso 20 dicembre è esemplare in tal senso), vivere la famiglia e le tradizioni familiari (abitudini che vanno un pò scemando ai giorni nostri, ahimè). Credo molto nell'amicizia anche perchè, essendo figlio unico (ha tanti pro, ma anche tanti contro, ve l'assicuro), l'amicizia per me è fondamentale. Ho sempre selezionato molto gli amici (Luca V. è uno dei migliori che ho ed ha subito legato con me per la sua sincerità e schiettezza, lati caratteriali che apprezzo molto in una persona), ma mi trovo bene con tutti e al Master ho trovato subito ragazzi con i quali è bello vivere questa avventura (ogni riferimento a Faby Calso, splendida persona, NON è puramente casuale........). Poi, negli ultimi tempi, ho scoperto la Radio e il suo fascino e, soprattutto quando viaggio, ne sono diventato dipendente!!! Bene, credo di avervi detto tutto, ma se ho diventicato qualcosa, bè......tra una risata e l'altra (in 2 anni, visto che di tempo ce ne sarà, spero di non annoiarvi con tutte ste battute......) la scoprirete. Ciao, il vostro "Bombard" Bombardino

lunedì 7 gennaio 2008

FUORIdalMASTER / E’ il mio turno. Tocca a me presentarmi

Nasco in una mattina calda di un’estate calda. Mia madre era una ragazzina, aveva poco più di vent’anni. Mio padre, invece, era un uomo fatto, o almeno, così racconta.
Io, figlia unica per lungo tempo, sono cresciuta nutrita dai discorsi degli adulti, dalla musica di mio padre e dalle favole classiche. Ricordo mio nonno, operaio, arrabbiato con Craxi e i suoi interminabili discorsi sui tedeschi e sulla sua prigionia. Ho stampanti gli odori e le canzonicine di nonna, che dicono, mi assomigliasse molto. Loro due, i genitori di mio padre, sono stati i miei primi amici d’infanzia. Il dialetto, quello delle Marche che incontrano gli l’Abruzzi, la mia prima lingua, finché un giorno non sono stata iscritta alla scuola materna del “Sacro cuore”. La suore sono state la mie prime maestre, sono riuscite ad insegnarmi il catechismo e i valori, ma non la fede. Ero una ragazzina sveglia, pare; a cinque anni scrivevo e leggevo. Mi annoiavo spesso e preferivo giocare da sola o in compagnia di pochi fidati e questo modo di essere ancora mi caratterizza. Gli anni della scuola li ricordo piacevolmente, ma con poca enfasi. Il liceo, per me, è stato il periodo della conoscenza. Come per molti, quei cinque anni sono stati la scoperta di tutto: di me stessa, del pensiero, della fatica, dell’amicizia, dell’amore e della responsabilità. L’università è il mio tasto dolente. Sono ancora così legata a quei posti e a quelle persone, che pensarci mi rende malinconica…

Aspirante giornalista. Oggi poteri definirmi così: 27 anni, iscritta al primo anno di un master professionalizzante, interessata alle vicende del mondo, curiosa osservatrice dell’altro, idealista, un po’ stanca di aspettare, quindi, in attesa di produrre.
Provare a fare la giornalista, per me, è come fare la somma di tutto. È la verifica della ricchezza del mio percorso. Vuol dire che mentre studiavo l’indoeuropeo, la tragedia e la tirannide arcaica, pensavo al giorno in cui avrei fatto la mia prima intervista. E mi veniva rabbia, se consideravo che la storia degli antichi è così insicura e piena di vuoti, solo perché il pensiero della gente di quei tempi non è stato raccontato da nessuno. Sono un po’ convinta che l’unico vero progresso della modernità, sia l’informazione, ma quella fatta bene, quella non filtrata ed estranea alle paure e alle manipolazioni.
È per provare a raccontare la gente e ricostruire liberamente i fatti che voglio fare la giornalista.
Lo avevo dimenticato, ma è così.
Amara

sabato 5 gennaio 2008

FUORI DAL MASTER/Un piccolo pensiero per il 2008



Vi sono mancata????.....mmmmm.....dubito anche perchè vi ho rotto le scatole anche a capodanno e spero gli auguri siano arrivati a tutti....per iniziare questo 2008 vi regalo questa poesia di Gibran....quando la leggo sento le lacrime bagnare il mio viso...non pretendo tanto, mi basterà sapere che l'abbiate apprezzata...

Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore. E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse: Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà. Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole, Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra. Come covoni di grano vi accoglie in sé. Vi batte finché non sarete spogli. Vi staccia per liberarvi dai gusci. Vi macina per farvi neve. Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli. E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.

Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita. Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere, Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore, Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso. L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto; Poiché l'amore basta all'amore.

Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore", ma piuttosto, "Io sono nel cuore di Dio". E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.

L'amore non vuole che compiersi. Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi: Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte. Conoscere la pena di troppa tenerezza. Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore, E sanguinare condiscendenti e gioiosi. Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore; Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore; Grati, rincasare la sera; E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.

Mi mancate ragazzi.....

Nastienka

venerdì 4 gennaio 2008

FUORIdalMASTER - il ciabbòttello, un pezzo di me.

mi chiedevano cos'era per me il Natale. avrò avuto si e no l'età per iniziare ad andare in bicicletta senza quelle fastidiose rotelle che mio padre mi montava sulla ruota posteriore della mia prima BMX.

tra i miei compagni di classe c'era chi rispondeva l'arrivo di babbo natale con il commodore 64, chi la poesia da imparare a memoria, chi il presepe, chi siamo tutti più buoni. era arrivato il mio turno e le risposte mi sembravano esaurite. ero ingenuo.

così risposi che per me il Natale era Nonnetta che friggeva i ciabbottelli. risero in tanti, qualcuno ghignava. io avevo gli stessi occhi di oggi e li guardavo senza capirli. non sapevano cos'era il ciabbottello, e allora perchè ridevano, mi chiedevo. non sapevano neanche chi era Nonnetta, un metro e ottanta di donna d'ottocento, tutta tenacia e indipendenza, la mia bisnonna, una nonna al quadrato.

da noi in campagna, a torremarino131, contrada di lanciano, i ciabbòttelli si fanno alla sera della vigilia, aspettando la notte di Natale.

tutto ha inizio dalla sera prima della vigilia. si prepara il lievito madre, che si chiama così, madre, perchè da lì ha tutto inizio, anche il ciabbòttello.



il pomeriggio della vigilia lo si unisce al lievito di birra, e si impasta con acqua e farina a mani nude. poi il baccalà, un pesce rozzo ma pregiato, per palati tosti e che si mangia solo in giorni importanti, cioè di festa, perchè costa tanto. dopo averlo lasciato per qualche giorno sotto la fontana aperta appena appena, si fa a pezzetti piccoli, ma non troppo. si prepara una padella piena d'olio d'oliva dei nostri olivi e la si fa bollire.

solo Nonnetta sapeva qual era la temperatura giusta dell'olio per iniziare a friggere. ci metteva il dito, nella pentola, e non le bruciava. io ammiravo stupito i suoi poteri e mi sembrava uscita dal libro di favole che mi costringevano a leggere a scuola.


giunto il momento, due o tre pezzetti di baccalà venivano ammantati dal bianco della farina lavorata a acqua e lievito e lasciati cadere dolcemente nell'olio. è un sottile equilibrio quello che dovrà dorare e non bruciare l'impasto. fuori croccante, dentro morbido.



a deciderlo, l'equilibrio, era Nonnetta, oggi è mamma. il primo a venire fuori, luccicante e profumato, era sempre il mio. lo aspettavo con questi occhi, gli stessi di oggi. e quel fragore, unico, tra i miei denti per me significava l'arrivo del Natale, l'attesa di una notte speciale legata a un sapore esclusivo, che si prepara una volta l'anno, quella sera, come tradizione insegna.



il ciabbòttello è un po' casa mia, un pezzo di me, dorato e saporito. alla prossima, con pizze e fòjje.

s&f

FUORI DAL MASTER- MI PRESENTO...



Ci siamo presentati tante di qulle volte nelle prime settimane che proprio non saprei cosa aggiungere... forse qui è richiesta una presentazione più deep inside... giusto...allora...
sono nato in una freeddissima giornata di fine gennaio, circa due settimane in anticipo del dovuto, con l'ausilio del mitico forcibe, oggetto a cui devo la vita. I nove mesi più calmi della mia vita li ho vissuti nel ventre di Rita, maestra di asilo e di sostegno. Rita è stata coadiuvata nel ruolo di magica generatrice da mio padre Roberto, impiegato dell'Enel con una forte propensione alla pittura. Circa qualche anno dopo a tenermi compagnia è subentrato mio fratello Stefano, tutto sport e poco studio. Questa è la famiglia da cui vengo e di cui ne vado spesso fiero.
La mia esperienza scolastica è stata normale, giustamente altalenante ed accompagnata da frequenti richiami alla mia vivacità: sulle pagelle delle elementari la parola vivace sostituisce spesso la declinazione famosa "suo figlio si applica". Con gli anni ho dato una sedata a questi miei vivaci spiriti e la placida ed ipocrita vita borghese all'interno del liceo classico ad un certo punto del mio percorso di studi ha avuto il sopravvento. Lo svecchiamento dalle compagnie "classiche", "classicanti" è avvenuto grazie al mio vecchio gruppo musicale con il quale mi sono dilettato per anni passand dall'heavy metal al più soft rock italiano, alla compagnia teatrale universitaria "Retrobottega dei Guitti" con la quale ho trascorso 4 anni intensi di teatro, e al cinema, o meglio al tentativo di fare cortometraggi, più o meno riusciti. Il giornalismo ha sempre accompagnato la mia vita, ma sempre in modo molto discreto e senza grandi pretese. Importante momento della mia vita è stato quando ad una visita oculistica ho scoperto di avere un problemino abbastanza antipatico con il quale mi sono abituato a convivere ma che ogni tanto da qualche piccio.
Adoro la comicità. La compagnia. Chiacchiarare per ore di film. Andare con lo snowboard. Fare montaggi audio e video. Modigliani. Balthus. Sapere di poter ancora incontarre degli amici. L'arrosto di pecora e gli arrosticini. Il Gran Sasso. Lynch. Fellini. Il rugby. La pallacanestro. La pittura. Dormire. Adoro le sigarette (ma ho smesso). Roma ad agosto. La Sicilia in qualsiasi periodo. Nietzsche. Ballare (anche se non so ballare). Il tango. La musica dal black metal alla musica classica. La serenità. La famiglia. Gli amici. L'amore. La sana competizione. L'impegno. La rabbia. La testardaggine. La moto. Le diversità. L'incoscienza. La razionalità di alcune persone. Lo skate. i pattini. Le arti amrziale. L'arrampicata. Gli sport estremi. La vita. tante altre cose.
Poi ce ne sono tante che non adoro o mi lasciano indifferente. Ma perchè tediarvi?
Questo, più o meno, abbastanza romanzato, con qualche bugia sono io. Il resto è da scoprire.
Norden

mercoledì 2 gennaio 2008

FUORIdalMASTER / Michael Scofield

Ti sbagli, Anileve, non sei l'ultima a scrivere di sé. E neanch'io lo sono.
Buon 2008, anzitutto. Io a Capodanno ho esclusivamente pensato al futuro, non mi sono ubriacato, ho mandato tanti auguri silenziosi, guardando il cielo, sperando che potessero raggiungervi. Chissà a quanti di voi sono arrivati, i miei auguri. Poi, tornando a Capodanno, sono tornato a casa che erano le cinque, più o meno, e ho riflettuto sul balcone di casa, anche se faceva freddo. Ho chiesto al vento di portarmi con lui, quando fossi stato pronto; ho chiesto all'aria di farmi esistere ancora e ancora; ho chiesto al chiarore del nuovo anno di poter non sbattermi così tanto per poter sopravvivere. Gli ho chiesto un attimo di tregua. Un momento di tranquillità. E poi ho ringraziato comunque l'anno appena trascorso. Diciamo che gli ho stretto la mano come dopo una violenta scazzottata, come dopo un inseguimento al limite della surrealtà.
Bene, mi fermo sennò mi dilungo.
E ora parlo un po' di me.
Mi piacciono le cose divertenti e difficili.
Sono un'artista, se gli artisti sfruttano la propria intelligenza per trovare il giusto punto d'incontro tra realtà e fantasia.
Sono distante dalla speranza di potermi fidare di una donna, ma sono sicuro che qualcuna smentirà le mie ragioni, prendendo quella speranza e trasformandola in verità assoluta.
Non voglio diventare un fottuto manipolatore della realtà.
Anzi: non voglio manipolare la realtà per volontà di altri di cui ignoro gli scopi o li conosco solo parzialmente.
A chi mi direbbe: "Allora non puoi fare il giornalista", risponderei "Io posso".
Perché la vita è un flusso continuo di conseguenze dovute alle azioni effettuate in precendenza. La vita è regolata dalla terza legge della dinamica. E quando questa non sembra funzionare, abbiamo l'intelligenza per sistemare tutto.
Sono abituato a pensare che un giorno andrò via.
Sono quasi sicuro che quel giorno i miei amici mi mancheranno tutti e molto probabilmente piangerò.
Non sono abituato a commuovermi, ma ultimamente mi capita. Ed è stupendo.
Ho promesso a me stesso che sarò propenso ad aiutarvi, quando sarete in difficoltà.

Mi piace la vita perché ci sono delle regole da rispettare ma fondamentalmente tutte possono essere violate.
Di conseguenza credo fermamente nel libero arbitrio e lo applico in buona percentuale.

Un saluto a tutti. Questo 2008 ci stupirà, state tranquilli.


Michael Scofield




AUGURI FUORI DAL MASTER...NEL 2008 DEVO ASSOLUTAMENTE...

Buongiorno...dopo qualche giorno di assenza (giustificato dalle festività) torno e mi scuso con tutti quelli a cui non ho risposto per gli auguri di buon anno via sms recuperando e contraccambiando adesso in sede blog. Il fatto è che il mio capodanno è stato piutto sto sconvolgente...e non parlo di alcool nè trasgressioni straordinarie, al contrario, parlo del fatto che il 2008 è cominciato esattamente com'è finito il 2007, sempre allo stesso punto ma prospettive zero...prime ore del nuovo anno passate imprevedibilmente con la persona che hai passato a cercare di dimenticare negli ultimi mesi del 2007, inutilmente..."certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", e poi spariscono di nuovo...ma non era anno nuovo vita nuova?! E voi, che propositi avete? Vita nuova davvero o vi va bene la stessa di sempre? Quali grandi cambiamenti vi siete proposti allo scoccare della mezzanotte del 31? Terminate la mia frase: NEL 2008 DEVO ASSOLUTAMENTE...
fabyCalso

martedì 1 gennaio 2008

Buon 2008!!!

Secondo il calendario cinese si passa dal porco al sorcio. Secondo quello gregoriano si passa da un anno dispari ad uno pari e bisestile. Che vuole dire? Probabilmente nulla, o forse qualcosa, non so. Ad ogni modo, auguro a tutti voi un buon 2008 pieno di serenità.

Lou