Paddy Garcia il bandito. Paddy il rivoluzionario. Nelle sue vene scorre sangue irlandese da pazzo e sangue caliente di Mexican. Puoi incontrarlo nei nebbiosi pub del Donegal, nei fetidi bar di Toluca o in un polveroso saloon del vecchio west. Seduto sul suo sgabello, appoggiato al bancone. Il cappello lurido, a falde larghe, calato sugli occhi. Le labbra stringono il filtro giallastro dell’ultima sigaretta. Tra le mani un bicchiere di pessimo whisky che ad ogni sorso gli scalda il cuore. Nella fondina il suo vecchio ferro. Paddy che sogna e spara. La legge lo insegue.
Visto che siamo in vena di outing…provo anche io a parlarvi di me leggermente più a fondo. Solo leggermente, perché mi conosco e so bene che scorza dura e ottuso orgoglio mi impediscono quasi sempre di rivelarmi pienamente agli altri. Amo la battuta e la risata, mi piace dissacrare, contraddire e rompere anche un po’ i coglioni, se possibile. E’ il mio modo di tenere il mondo lontano dalle mie fragilità. Già, perché la vita insegna che se ti apri troppo diventi vulnerabile e allora ti fregano. “Il mondo è fatto di farciti e farcitori”, diceva il poeta. Io non ho la stoffa del farcitore, ma non voglio neanche finire farcito.
Detesto, pur inciampandovi spesso, la banalità, il luogo comune, il moralismo, i bacchettoni e coloro che si prendono troppo sul serio. Beh, come vedete sono un bel po’ le cose che non mi piacciono. Ma ve l’ho detto, ho il dna del rompicoglioni. E mi piacciono i rompicoglioni ! Si, mi piace chi dissente, chi rompe le regole, chi non è conforme, chi è pecora nera. Mi piace Paddy Garcia e ho sempre subito il fascino della cattiva strada. Forse per questo, negli anni vissuti in giro tra Italia e Europa, sono spesso finito in compagnia degli individui più impobabili: ex-tossici, artisti frustrati, vecchi cirrotici, ex-rivoluzionari, poeti di periferia e donne sull’orlo di una crisi di nervi. La gente perbene li definirebbe cattivi maestri (ma poi, visto il “bel” mondo in cui viviamo, saranno tanto più bravi quelli buoni ?). Certo, non c’è da idealizzare ne da prendere esempio dalle vite di sconfitti e reietti. Ma possono darti tanto. Vite contorte, intense, sofferte, rancorose, a volte morenti; sguardi da altre prospettive. Come diceva il buon Faber: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. E’ la poetica dell’umanità varia. L’unica che mi emozioni davvero.
Fortunatamente, nonostante tutti i giri più o meno strani che ho bazzicato o lambito, non mi sono mai fatto prendere la mano. Eppure sono un entusiasta, uno che non ama le mezze misure…tutto o niente, bianco o nero. Ad ogni modo anche la mia vita è corsa a lungo su una prospettiva abbastanza difforme. Diciamo che ho fatto un po’ tutto al contrario. A 20 anni fame di avventura, quindi Bologna, Londra e poi Dublino. Subito a lavorare, quel che passava il convento, ma in compenso quella fame è stata abbondantemente appagata. Poi a 25 anni ti trovi con un lavoro decente e una certa stabilità, raggiunta in un Paese che hai imparato ad amare. Ma niente da fare, se sei fatto alla rovescia non puoi essere arrivato a 25 anni e accontentarti. E allora via, sparigliamo ancora le carte e rimettiamoci in gioco, inseguendo sogni e passioni. Il resto è storia recente. I vari lavori precari tra Roma e Abruzzo, l’università, i documentari e ora il master. Un polverone confuso che è la vita di questo trentenne che continua il suo percorso, sempre in bilico, sul filo di una perdurante instabilità. Ma quel trentenne rifarebbe esattamente tutto ciò che ha fatto, momento per momento, con tutti gli sbagli, le cazzate e le batoste prese. Non ho nessun rimpianto e ciò mi rende quanto mai sereno. Non sono minimamente appagato e ciò mi induce ad amare follemente la mia vita presente e passata e ad avere una gran fame di quella che deve ancora venire. Non bisogna sentirsi mai appagati. Mai ! Quel pepe al culo che ti mette addosso la vita, bisogna conservarlo il più a lungo possibile. Quando senti che sta svanendo vuol dire che è iniziata la discesa. Ed allora è finita !
Insomma non sarà una gran vita ma mi piace questa vita. Come canta l’avvocato di Asti: “se non avessi questa vita morirei”. Cerco di aromatizzarla con tante cose diverse, spesso anche in contraddizione tra loro. Mancanza di coerenza ? Da questo punto di vista mi sento profondamente pirandelliano. Diffido dalle persone tutte d’un pezzo, perfettamente coerenti e logiche. Non è nella natura umana. Al di la delle maschere che indossiamo, noi siamo esseri poliedrici, siamo migliaia di cose differenti e anche in contrasto tra loro. E allora me ne frego se non sono politically correct o se manco di coerenza. Viva l’arte, il cinema, la musica impegnata, le persone di cultura, i dibattiti, l’impegno politico e sociale, la dizione perfetta, i libri e il linguaggio forbito. Ma viva anche l’osteria, il dialetto, la musica popolare, le becere curve da stadio, i matti del paese, i bestemmiatori di professione, cotiche e fasciul, il vino, il pub, la sana volgarità delle cose e chi ne ha più ne metta...
E viva anche il master ! Si, perché mi piace proprio questo master. E mi piace anche la gente che lo frequenta. Ne parlavo la settimana scorsa con il grandissimo master del blog. È la prima volta che in un gruppo composto da gente varia, diversissima, non ce n’è una che non sopporto e quasi tutte le persone hanno qualcosa di interessante. Detto da un rompicoglioni reo confesso…è veramente strano !
Scende dallo sgabello, Paddy Garcia. Tutto gira, intorno a lui. Esce dal bar barcollando lievemente. Il vento freddo sulla faccia gli provoca un sussulto. Si abbottona il cappotto, si accende una sigaretta e scruta il sole che tramonta all’orizzonte. E’ quasi ora di mettersi al lavoro.
Paddy Garcia
10 commenti:
Grazie per la citazione. E grazie per questo post, perché l'ho letto e mi è venuta un po' la pelle d'oca. Non succede spesso...
Chuck
Pyddy/buda voglio essere la prima a commentarti...visto che sono TUA SUOCERA!!! Mi piace il tuo stile da strada e condivido molto di quello che dici...tra pescaresi ci capem nu'!!! Solo una cosa ti voglio dire...che c'hai la scorza è sicuro...ma si vede bene che è una pellaccia e sotto c'è sta qualcosa di più...parlo di anima non capì male che con te non si sa mai!!! Lo schifiamo troppo sto mondo...perchè a fronte di tanta merda ci sono anche persone come noi...i masterizzandi...e questo outing ne è la prova! comunque puddy...ricordati...tra il bianco e il nero ci sono milioni di sfumature...il difficile è accettarne l'esistenza!
vimm' a pià giovedì...m'arcummann mammà...tua suocera
Nastienka
10, 100. 1000 Stefano Buda !!!!!!!!! Grande !!!!!!!
A giovedì, ciao,
Bombardigno
Stì avant, fratè.
L'umanità...e già! mi dedico da un po' a cercare di conoscerla, in tutte le sue varianze e/o devianze. E muove le mie migliori capacità, devo dire, senza modestia.
grazie per avermelo ricordato, con questo post alla errideluca.
ps: secondo il vocabolario abruzzese di Domenico Bielli, fagiolo si scrive façiole. A volte la forma è sostanza. Specie quando si parla di magnà...!
è inutile cercare altre parole.. come tutti i rompicoglioni - forse - sei proprio forte!
Non serviva leggere questo intervento per aumentare la stima che già nutro per te! Hai semplicemente svelato una parte di te che per me era già venuta fuori in tante chiacchierate goliardiche.. E condivido quello scrivi... Come te non amo le persone che se la tirano, i sofisticati che pensano di sapere tutto loro quando in realtà non capiscono nulla... Ben venga la cultura dei libri, di Tolstoij, Nietzche, dei film di Kubrick, delle grandi opere teatrali ma ben venga anche quella cultura che proviene dalla strada, quella che nè nessun libro nè tantomeno nessun Di Girolamo di questo mondo potrà mai insegnarti...
Grazie per il tuo intervento Stè... semplicemente fantastico.
MarissaC.
ragazzi vi ringrazio e mi fa davvero piacere sapere di esser riuscito a trasmettervi qualcosa. onestamente mi imbarazzano anche un po'certi commenti che ho letto. magari sono riuscito a dar forma al disomogeneo flusso di pensieri che mi passa per la testa...ma restano comunque i pensieri del solito cialtrone !
Lou passa... legge... si toglie la fedora dalla testa e saluta rispettosamente.
Che bello sentirvi parlare di voi stessi senza inibizioni. Mi ero quasi assuefatta che gli esseri umani non fossero tanto capaci di condividere con gli altri le emozioni e l'euforia che nascono da un’esperienza in comune. Mi avevano quasi convinta che tutti siamo marionette con l’armadio colmo di maschere, che se parli con uno dieci volte al giorno non sai mai quale sta realmente indossando.
Mi avevano detto di cambiare, di smetterla di sognare, di non leggere tutti quei libri e romanzi (Madame Bovary e cento altri..), di non piangere davanti a un film e peggio, durante uno spettacolo teatrale (Il piccolo principe, L’Idiota, Delitto per Delitto). Mi avevano imposto di non lasciarmi fuorviare dalle parole di certi cantastorie (da Scirocco a Farewell, da Giordie ad Anime Salve); mi avevano fatto sentire in colpa per il mio essere taaaaaaanto sensibile e amichevole e si erano decisi a correggermi, a raddrizzarmi. Ma chi, direte voi (forse no, non ve lo siete chiesto)? Bhè, la famiglia in primis (i genitori si sa, vorrebbero vedere i loro figliuoli dei veri uomini, e le figliuole … pure!) poi gli insegnanti, gli amici, i compagni di banco, gli amanti, gli sconosciuti, i datori di lavoro. Questi ultimi, poi, non scherzano: se non sei “efficiente”, rapido, multitasking, plurilingue, supertecnologico, ipergentile (mieloso e lecchino direi…) con i clienti (!?) e con loro stessi, duro con questo e molle con quell’altro, contabile e giornalista, pubblicitario e facchino, cameriere e manager nello stesso tempo, bhè, non sei nessuno. Non sei degno di stare in questo mondo. Mi ero abituata a tutto questo, pensando fossi io quella da “perfezionare”. E mi sono impegnata a farlo.
Che bello dunque, mi ero dimenticata che esiste qualcosa come l’amore. Posso usare questa parola? Mi vergogno un po’, ma questo è il “blog della verità”, no? e allora voglio essere sincera e dirvi che mi avete suscitato amore, affetto, curiosità, voglia di conoscervi e farmi conoscere, di gridare a chi impone fobie che LA VITA È BELLA, vale la pena di viverla anche quando si finisce sotto i ponti (certo, dipende dai ponti…), o si tocca il fondo, perché dopo, se non c'è la fine, c’è la risalita. E quant’è bella la luce quando non la vedi da tanto tempo!
Non vogliatemene se sono così astratta scrivendovi: mesà che mi dovete fare un corso accelerato di training relazionale e re-insegnare come si esprimono certi pensieri, come si fa autoironia e COME SI DESCRIVE SE STESSI (serve una buona dose di narcisismo?), magari confessando che si dorme con un orsacchiotto o con i calzini “rimboccati” sopra il pigiama, anche a costo di risultare antipatica o, peggio, come dice Paddy Garcìa, banale, piena di luoghi comuni, moralista, bacchettona “che si prende sul serio”. Sarà che tra “ex-tossici, vecchi cirrotici, ex-rivoluzionari e donne sull’orlo di una crisi di nervi” ci sono cresciuta, che adesso amo la normalità, ciò che è “perbene” e non solo l’impegno politico e sociale, che è bellissimo, ma anche, e soprattutto, quello umano: fatto di gesti piccoli piccoli, di promesse sottese, sporche e dolcissime nello stesso tempo, indispensabili a conservare l’equilibrio psico-fisico della vita quotidiana. Che, lo sapete anche voi, è più instabile di una seduta in Parlamento, di un bombardamento a Kabul, di una scalata sull’Everest 10 gradi sotto zero e a 5000 metri di altezza...
Vorrei imparare tante cose da voi. Mi piace entrare nella nostra Aula Bunker e trovarvi lì tutte le mattine.
Susanna.
grande paddy garcia. Più parlo con te, e più mi piaci, perchè vedo che hai vissuto tantissime esperienze, a differenza mia (ne ho vissute molte di meno). Sono sempre stato nel mio paese, solo una volta, d'estate, 2 mesi a londra (parlo del 2000), ma niente più. Per questo mi piaci, perchè so che da te posso imparare tantissime cose.
Posta un commento