lunedì 2 giugno 2008

il tempo non torna più...

È già passato un anno. Qualcosa è migliorato, qualcosa è peggiorato. So quali sono i codici di priorità per un'agenzia, ma non so ancora bene quali sono esattamente l,e priorità della mia vita. Ho scritto la recensione di un film, ma non trovo una trama nella mia vita. Ho scritto persino un pezzo di economia, sul caro – benzina…e da allora la benzina ha continuato ad aumentare, mentre le mie finanze a diminuire, col risultato che la mia economia personale si allinea perfettamente a quella italiana! Ho fatto servizi radiofonici per Interferenze, ma ancora non riesco a eliminare tante fastidiose interferenze con cui sono costretta a convivere ogni giorno. Ho intervistato un sacco di gente, ma le uniche domande a cui avrei davvero voluto delle risposte sono quelle che faccio ogni giorno, da una vita, a me stessa. Ho scritto per la carta stampata, su Monitor…monitoriamo l’Abruzzo, e non so monitorare nemmeno la mia piccola vita quotidiana. Ho parlato di giganti della grande distribuzione, ma anche di “nanetti” della politica…e mi sono sentita schiacciata nel mezzo, fregata su entrambi i fronti! Ho condotto un Tg, con Dolce...ci fosse stata pure una bottiglia di vino, e magari un caffè vista la notte in bianco! Tanto alla frutta già c'eravamo... Simulato, ma tanto quante cose nella vita sembrano reali e sono simulate? L'ansia però, non lo è mai... Ho cambiato delle cose, ho chiuso pure qualche E...e ho imparato ad allacciare le scarpe come fanno le persone "normali", con un fiocco "normale"...e mi è sembrato quasi di perdere un pò di quello che sono...non perchè sia una E aperta o un fiocco ai lacci delle scarpe, è una metafora. Ho fatto un’inchiesta sull’alcol, e ho scritto di Vinitaly e di vino abruzzese…e avrei voglia di ubriacarmi per non pensare qualche volta, ma non bevo…cioè, non bevo più. Ho scritto di bulimia. E so cos’è. Perché non ne ho solo scritto. Non lo farò mai più, scrivere di cose in cui si è coinvolti non è corretto, vorresti essere assolutamente obiettivo e finisci con non esserlo affatto. Ho letto e parlato in inglese (c’ho provato). E ho visto un sacco, ma un sacco di film. Ho condotto radio, e ho pensato che se nella vita ci fosse un copione…forse sarebbe tutto più facile, ma sai che palle! Se poi le schede, i lanci e i sommari non me li posso manco scrivere da sola…So cos’è un intreccio…cavolo se so cos’è un intreccio! E so cos’è la fabula…ma non sempre riconosco i lupi. Ho scritto anche qualche corsivo. E dei commenti. E di commenti ne ho fatti e ricevuti…a volte sinceri, altri meno, come sempre del resto. Ho parlato di me e ascoltato chi parlava di sé. Ho riso, discusso, mi sono incazzata, ho dato la mia stima e qualche volta mi è toccato riprendermela tutta…non l’ho data e poi, solo alla fine, ho capito che invece avrei potuto. Mi sono fidata, a volte poco, altre troppo. Mi sono offesa, sono rimasta delusa, sono stata sorpresa, entusiasta, allegra. Avevo delle speranze e le ho perse. Ero disillusa e mi sono convinta che una strada in questo mondo c’è per tutti. Sono stata per i fatti miei, ma sono stata anche con voi. Volevo una parola e non è arrivata. Non me l’aspettavo e invece qualcuno l’ha detta. Ho mangiato, cantato…sò bovt’. Ho fatto dei regali e ne ho ricevuti. Ho dato gli auguri e li ho ricevuti. A volte ho capito, altre pensavo di aver capito ma gli occhi o una parola in codice compresa a posteriori hanno tradito. Ho avuto la mia sigla: FC. Ho seguito una conferenza, e ho anche fatto una domanda insidiosa. Ma ho imparato che non serve saper fare domande insidiose se non sai farti dare la risposta. Ho imparato che le cose s’imparano un passo alla volta: prima impari a fare domande insidiose, e poi a farti dare la risposta. Un passo alla volta.

È già passato un anno. Qualcosa è migliorato, qualcosa è peggiorato.

Qualcosa è rimasto uguale.

FC

2 commenti:

M.N.A. ha detto...

E' vero, qualcosa è migliorato, qualcosa è peggiorato e qualcosa è rimasto uguale...ma è anche vero che il tempo non torna più...e allora che fare? Niente. Semplicemente niente. Vivere, osservare, rilassarsi, e ridere. Sì, ridere. Di se stessi e del mondo intorno.
Anche a me hanno dato una sigla, l'ho sempre avuta, come tutti. Le iniziali della nostra identità. Ma quale identità?
MR

Anonimo ha detto...

Più le cose cambiano e più rimangono le stesse.

Ero un cumulo di braci prima e lo sono anche adesso. Finchè ci sarà almeno un solo tizzone ardente, non mi devo preoccupare. O almeno spero.

LG (Lou Grant)