
Stanotte penso allo stage. Non al mio, ma al nostro stage. Qualcuno ha già iniziato. Qualcuno sta per iniziare. Qualcuno inizierà a luglio. Tutti, o quasi, accomunati da passione (forse!), spirito d'avventura (mah!) e retribuzione (sigh!).
Retribuzione? Sì, stanotte penso alla retribuzione dello stage.
Perchè stando a quanto leggo in giro su internet, precisamente nel blog Repubblica degli Stagisti per gli stagisti giornalisti non c'è trippa pè gatti. Un rimborso, forse per qualcuno ci sarà la mensa, buoni pasto...che so, un contributo per il vitto e alloggio che per molti è una spesa importante. Niente. Almeno che ci diano i giornali in comodato gratuito, da restituire a sera non troppo sgualciti. Nisba. Neanche quelli.
Eppure qualcuno pensa sia giusto rimborsare gli stagistigiornalistibamboccionipraticanti. Tra quei qualcuno, stanotte, mi ci metto pure io. Leggete qua. E anche qui.
Libertà d'accesso alla professione, ci dicono. Si chiama democrazia. A pagamento, comunque e sempre. La democrazia è l'euro. Tanta democrazia, tanti euri. E beati chi ce l'ha. Lo penso da un po', non solo da stanotte.
Stanotte forse ho capito gli applausi di parte della platea del teatro Pavone al festival del giornalismo di Perugia. Erano per la tipa della Reuters che diceva di non preferire in un CV di un giornalista la provenienza o meno da una scuola di giornalismo.
Erano applausi di chi (forse) coltivava una speranza, che magari non può comprare. Una sana stizza nei confronti di chi (forse) invece può permettersi, in un modo o nell'altro, di acquistare diritto e conoscenze per fare il mestiere più bello del mondo con la targa di professionista. Una sana stizza, già.
Stanotte ce l'ho pure io una sana stizza. Mi sa che ce l'ho di natura. Per questo cerco di non girarmi dall'altra parte e non pensarci, come sarebbe forse più facile oltre che razionale, vista l'ora (girarmi dall'altra parte è una delle tattiche per prendere sonno, ndc) e la strada che ho scelto per formarmi.
Ma, sempre stanotte, in un sussulto di dignità per la mia persona, prima che per la mia funzione, firmo l'appello che già vi avevo propinato tempo fa.
Stanotte penso che sia giusto, oltre che equo, che lo stage che andrò a svolgere, mi venga retribuito. Questione di principio. E allora firmo e sottoscrivo. Stanotte.
....sì, firmo, ma tanto tutto rimarrà uguale, figurati se le cose cambiano, mi dice l'altra metà di me, quella italiana.
Stanotte capisco, ma non condivido. La luna gira intorno al mondo, e voi dormite...Giovanni Lindo Ferretti lo ripete come un mantra in Craj-Domani.
Che dire?
Stanotte mi piace rifiutarmi di dormire, mentre la luna gira intorno al mio mondo che, almeno per stanotte, è questo.
s&f
1 commento:
Eh sì, hai proprio ragione. Stage non retribuiti, niente buoni pasto, neanche un minimo di rimborso. E poi chissà che faremo agli stage, spero non solo fotocopie...
Purtroppo è questa la realtà dei fatti: va avanti chi ha più possibilità, ma questo in molti campi, non solo nel giornalismo (qui in particolare, certo). Saremo precari a vita? Non so, io ho sempre una speranza, altrimenti non mi sarei mai iscritto a questo master. Saluto te e tutti noi che affronteremo un'estate diversa, dentro le redazioni! Speriamo di imparare qualcosa di concreto! Ciao ciao.
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