Eh già...mi sono beccata febbre e mal di gola per tutto il freddo che ho preso aspettando Veltroni per un'ora fuori dal teatro Comunale (e cercando di far resuscitare la macchina, ma questa è un'altra storia...)! Ora io mi chiedo: i giornalisti, ok, erano tutti lì accalcati come gufi, in trepidante attesa, e posso capirlo, lo fanno di mestiere...ma tutta quella gente cosa cavolo ci stava a fare là con quel freddo cane? Per aspettare chi? Ma perchè non stavano dentro, belli seduti al caldo? Tanto è lì che averebbe parlato il candidato premier, mica sul marciapiede! Bòh! Però non ce l'ho fatta cavolo! Solo la prima di una lunga serie di delusioni semmai riusciremo a diventare giornalisti! Anche se c'ho provato...l'ho rincorso stile Valerio Staffelli (non con lo stesso naso spero!) e alla fine ero solo io, lì vicino a lui, e gliel'ho pure fatta la domanda, ma lui mi guarda e dice che no, che non può! Non può? E chi glielo impedisce? Ah sì, come dice Buda, ha una quantità massima di cazzate al giorno da dire e non può andare oltre! Ma tanto, una più una meno cosa che vuoi che importi ormai, poteva pure fare uno strappo, hai visto mai che diceva una cosa sensata! Libertà dell'informazione! Tanta libertà che poi manco ci volevano fare entrare!! Tutti accalcati tra le porte dei due ingressi, cameraman e giornalisti, incazzati neri a sbraitare contro la sicurezza che rispondeva che stavano facendo il loro lavoro...e i giornalisti "perchè noi no?" E poi qual è il loro lavoro, impedire che si faccia informazione? Questa è sicurezza? Strano concetto della sicurezza, forse il punto stà nel capire la sicurezza di chi.
fabyCalso
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2 commenti:
bene, ma la domanda che gli hai fatto non ce l'hai detta.
dimenticavo, già nell'altro commento forse non l'ho scritto, ma aceto sono io, antonella, col mio storico alias e il mio storico blog. qui solo in veste di navigante esperta :-)
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